Lunigiana #28

Da qualche settimana a Villafranca in Lunigiana è partita una nuova e interessante iniziativa, che unisce cultura e attività commerciali locali.

Il “Caffè letterario itinerante“, ideato dall’Assessorato alla Cultura del Comune, prevede una serie di incontri nell’ambiente amichevole dei bar e caffè del territorio in cui confrontarsi con autori locali e i loro libri in vario modo connessi con la nostra terra.

Il primo incontro ha visto la presentazione del romanzoLa splendida indifferenza dei fiori del melo” della Prof.ssa Rosanna Pinotti, pontremolese trapiantata a Bagnone. Il libro è stato introdotto dall’Ass. Alice Vietina e dalla Prof.ssa Paola Petriccioli, con la partecipazione della Dott.ssa Pacetti.

La presentazione si è svolta nel tardo pomeriggio di mercoledì 6 aprile, presso il Gran Bar di Villafranca, con una grande partecipazione di pubblico.

Il secondo appuntamento invece è stato ospitato dal Pink’s Lounge Bar di Villafranca, la scorsa domenica 24 aprile.

E’ stata presentata con successo la raccolta di racconti “Storie di ordinaria fantasia” del fivizzanese Alessandro Fiorentino. Anche in questo caso con un’ottima partecipazione. 

La bella stagione porterà nuovi incontri a tema e con autori lunigianesi, restate sintonizzati per i  prossimi annunci!

Lunigiana #27

A partire da metà febbraio, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Villafranca ha lanciato una piccola campagna di raccolta di foto vecchie e nuove che ritraessero donne  villafranchesi, che a vario titolo si fossero distinte nella comunità.

L’intenzione era quella di utilizzare il materiale raccolto per celebrare le donne nel giorno della loro festa.

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Grazie al lavoro di un gruppo di volontari e del neoeletto staff del sindaco, nel tardo pomeriggio dell’8 marzo, nella suggestiva cornice del Salone Voltato, è andato in scena un piccolo spettacolo fatto di letture a tema, canzoni interpretate dal vivo che si è conclusa con la proiezione di un video realizzato con le foto raccolte.

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Dalle riflessioni sullo stato femminile della Medea di Euripide, ai ritratti femminili delineati da testi come La canzone di Marinella di De André, Four Women di Nina Simone, Anche per te di Mogol Battisti, tra le note di Quello che le donne non dicono, Amor mio, Portati via, Le donne lo sanno, eseguite dal vivo, e i versi di poesie di Emily Dickinson e Alda Merini si è parlato di femminilità in tutte le sue sfaccettature.

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Anche In Villafranca in Lunigiana ha dato il suo contributo. Provenivano dal libro alcune delle foto di panorami villafranchesi che hanno fatto da sfondo alle letture, e anche alcuni dei volti di donna che hanno composto il collage finale.

Oltre all’emozione delle esibizioni dal vivo, e alla forza delle storie narrate, di certo è stato il video a suscitare le reazioni del pubblico. Sorrisi, commenti, risate, commozione hanno accompagnato ogni volto, ogni storia e ogni immagine passata in video.

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Lunigiana #26

Della tradizione dei falò avevamo già parlato qui.

Ora voglio solo aggiungere un breve reportage visivo.

Dopo il fuoco di sant’Antonio a Filattiera

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è il turno di quello di San Niccolò a Pontremoli.

Ecco l’allestimento della pira…

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e l’accensione!

naturalmente al grido di “Arò arò arò, evviva san Niccolò, evviva il Vaticano, abbasso san Geminiano!

Se ve lo siete perso segnate in agenda la data del prossimo, san Geminiano!

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Lunigiana #25

Di cucina tipica della Lunigiana abbiamo già iniziato a parlare qui e sulla pagina Twitter abbiamo avviato la campagna “Ricette di Lunigiana in un Tweet“.

Quando ho lanciato l’idea di elencare le ricette natalizie della tradizione lunigianese gli amici di “Sei di Villafranca se…” si sono mostrati entusiasti quindi eccoci qui!

ricette

Iniziamo dalla Vigilia di Natale, che tradizionalmente è “di magro“. Si può cominciare con un bel fritto, che comprende sicuramente il sedano e i carciofi,

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passando per le frittelle, ad esempio di castagne e di mele.

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Per le portate principali non possono mancare baccalà e stoccafisso: in particolare le frittelle di baccalà e lo stoccafisso in umido.

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stoccafisso

Anche se non sono esattamente una specialità lunigianese, ma dei nostri vicini liguri, anche i muscoli ripieni in genere riscuotono grande successo per le feste.

muscoli

Se c’è ancora spazio non si disdegnano le torte, quelle salate naturalmente, la mitica torta d’erbi, ma anche, mi dicono quella di porri o di zucca (nelle varianti, zucca e cipolle, zucca e riso, zucca, riso e porri).

torta

Non vorrete non lasciare uno spazio per il dolce vero? Il canastrèl e il budino di semolino cotti nei testi sono sempre un’ottima opzione,

canestrel

budino

ma per i giorni di festa mia nonna preparava la pastariala

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e per Natale a Pontremoli non può mancare la spongata.

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Per il giorno di Natale i tortelli, da noi fatti con erbette e carne, sono sicuramente un must,

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con un buon cappone arrosto, oppure, magari la sera in brodo, con i tortellini…

cappone

Vi viene in mente altro?

 

Lunigiana #24

Come dicevamo la Lunigiana in questo periodo è tutto un pullulare di eventi, star dietro a tutto questo fermento proverebbe anche il migliore degli atleti olimpici.

Con il Fuoco di San Nicolò (vedi posts precedenti) si è ufficialmente aperto il Natale insieme” di Villafranca Lunigiana

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La mattina del 6 dicembre è seguita una sfilata di moto d’epoca e una gara di motocross  (Motoclub Alta Lunigiana)

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Alle 9, dalla piazza della Chiesa di Filetto, è partita la Pedalata di Babbo Natale, perché da noi il ciclismo è una cosa seria e il generoso nonnetto del Polo Nord non fa eccezione, mandate in pensione renne e slitta, da noi arriva in bici.

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Preceduto dal risciò dei piccoli elfi, la parata dei Babbi in bici ha sfilato per le vie di Villafranca (Dueruote & Societa’ ciclistica Villafranca).

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Nelle sere precedenti intanto una magia aveva trasformato la piazza di Filetto in un bosco incantato…

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Popolato da tanti animali (comprese le renne recenti pensionate), e in cui Babbo Natale aveva lasciato alcuni dei regali da distribuire ai bimbi buoni…

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e una casetta per riceverli adeguatamente.

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In questo magico bosco alcuni saggi elfi avevano preparato mondine e vin brulé per gli avventori (Circolo ANSPI Filetto)

mentre le abili mani delle elfe pasticcere avevano preparato biscotti e cioccolata calda per i bimbi (e i grandi più golosi).

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C’era anche il cuoco personale di Babbo Natale che ha preparato dolci con i piccoli elfi (Cooking show dello chef Eros Armanetti).

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All’arrivo di Babbo Natale

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bimbi e piccoli elfi si sono riuniti per scrivere le letterine da spedire al Polo Nord (sul serio: stamattina la prima tornata è stata spedita in Norvegia, a casa di Babbo Natale).

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La giornata si è chiusa con il lancio delle lanterne, che hanno preso il volo verso il cielo.

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Se anche voi volete far parte della favola la magia del Natale vi aspetta anche domani, 8 dicembre, a Filetto, a partire dalle 10:00.

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Lunigiana #23

Quanti eventi ultimamente in Lunigiana!

Abbiamo già parlato della storia del falò di san Nicolò e dell’antica tradizione dei fuochi in Lunigiana.

Ma non posso non condividere un resoconto illustrato dell’edizione 2015.

Le celebrazioni si aprono con la Santa Messa in San Giovanni (la chiesa di San Nicolò, gravemente danneggiata nei bombardamenti è stata abbattuta negli anni ’60), segue la processione che attraverso il borgo di Villafranca

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giunge a Tra la Ca’, dove attende la pira, sapientemente allestita nei giorni precedenti.

Dopo la benedizione della pira,

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sotto gli occhi del(la statua del) Santo viene appiccato il fuoco.

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E il fuoco divampa

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e in pochi istanti le fiamme raggiungono la sommità della pira sotto gli occhi ammirati degli astanti, che si trattengono per lungo tempo ad ammirare le fiamme e le scintille che salgono verso il cielo.

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Chissà cos’hanno pensato i passeggeri del treno… a un sabba delle streghe? A un rogo di eretici? A una grigliata sfuggita di mano?

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Tranquilli passeggeri, non abbiamo messo nessuno al rogo, è solo un’antica tradizione della nostra terra!

 

 

Lunigiana #21

Fin dai tempi più antichi, molto prima della diffusione del Cristianesimo, in varie parti dell’Europa, i contadini erano soliti accendere grandi falò in alcuni giorni dell’anno. Gli studiosi ancora si interrogano sulle ragioni di tale usanza, alcuni ritengono che fosse un rito legato al culto del sole, un modo per riprodurre la luce e il calore solare, altri invece pensano si trattasse di riti di purificazione, volte ad eliminare presenze negative e giungere a una rigenerazione. Da quest’ultima interpretazione deriva l’usanza di bruciare fantocci rappresentanti l’anno vecchio, a voler distruggere simbolicamente i dolori passati.

Intorno all’VIII secolo la Chiesa cercò di sradicare questa usanza pagana, ma con scarso successo. Come spesso accade gli antichi riti si fusero con quelli cristiani; la tradiziona dei falò infatti presto viene a coincidere il culto dei santi, in particolare san Giovanni, san Nicolò, sant’Antonio Abate, san Geminiano.

http://fuocosannicolo.altervista.org/fuocoSanNicolo.htm

Famosi sono i falò di San Nicolò e san Geminiano di Pontremoli, dove ogni anno si tiene una vera e propria sfida tra gli abitanti dei due quartieri. Pontremoli fu divisa in due quartieri, dedicati ai due santi, ai tempi delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, quando era governata da Castruccio Castracani.

http://www.terredilunigiana.com/eventi/falo-pontremoli.php

A quel tempo risalgono le origini della loro rivalità. Nel periodo dei falà le due contrade si sfidano con i fuochi e le filastrocche: “Arò arò arò evviva San Nicolò, evviva il Vaticano, abbasso San Gimignano!” cantano gli uni (“Vaticano” è soprannominata, dal XX secolo, la parrocchia di S. Nicolò), “Arò arò arà, abbasso San Nicolò, abbasso il Vaticano, evviva San Gimignano!” rispondono gli altri.

http://falosangeminiano.blogspot.it/2009/08/la-sfida-san-geminiano-vs-san-nicolo.html

Anche a Villafranca si festeggia san Nicolò, celebrandolo con un grande fuoco allestito, da tempo immemorabile, nell’omonimo quartiere. Già da fine ottobre si cominciava a raccogliere la legna lungo il fiume Magra, per poi allestire l’enorme pira. La giusta disposizione della legna era fondamentale per assicurare un fuoco di lunga durata. Il lavoro era naturalmente volontario, la comunità si mobilitava, qualcuno metteva a disposizione i buoi per trasportare la legna che veniva raccolta nella piazza. C’erano regole e tradizioni precise sul chi dovesse fornire cosa, e sul come il tutto dovesse essere disposto. Ma la festa, il 5 dicembre, non era solo di quelli di san Nicolò, ma anche di “quelli di san Giovanni” e di “quelli di san Francesco”, cioè di tutta la comunità. Il giorno della festa, finita la funzione religiosa, il prete dava una benedizione solenne alla pira, poi entrava in scena il capofuoco che con più aiutanti appiccava il fuoco da varie parti facendolo divampare, ma non troppo in fretta, in modo da far durare il falò fino al mattino successivo.

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La folla restava ad ammirare il fuoco e a celebrare, non senza l’aiuto di vino, salsicce e sgabèi, fino a notte inoltrata, facendo paragoni con il falò dell’anno precedente.

Anche se la chiesa di san Nicolò, gravemente danneggiata nei bombardamenti della seconda guerra mondiale è stata abbattuta nel 1968, la tradizione del fuoco non è finita, si è solo spostata dalla piazza della chiesa al parco Tra la ca’.

http://fuocosannicolo.altervista.org/fuocoSanNicolo.htm

Anche quest’anno naturalmente l’appuntamento è per il 5 dicembre.

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Il libro #10

La famiglia di Atlante Toscano si arricchisce di un nuovo volume, e la notizia ci fa particolarmente piacere perché si tratta di un altro volume sulla Lunigiana! (il pluralenon è plurale maiestatis, ma collettivo, riferito alla squadra di curatrici del progetto e alla comunità lunigianese)

Si tratta di In Aulla, a cura di Melania Sebastiani.

La presentazione con mostra si terrà il 28 novembre ad Aulla, presso la Biblioteca Comunale, sala Walter Tobagi, alle 17,00.

https://www.facebook.com/events/942478202489743/

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Il libro #9

Riapre il bando “Fototeca di Toscana” riservato a donne che vogliono diventare curatrici di un volume di foto storiche dedicato al comune toscano in cui risiedono.

Il volume farà parte della collana “Atlante toscano” pubblicata da Editoriale documenta (insieme a In Villafranca in Lunigiana, In Bagnone, In Aulla, In Massa, In Cascina, In Massa Marittima, In Follonica, In Sesto Fiorentino) e racconterà la storia del territorio per immagini di luoghi, eventi e persone.

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Tutte le interessate possono contattarmi in privato qui o sulla pagina FB https://www.facebook.com/invillafranca/ per avere informazioni (senza impegno ovviamente!)